A POPOLI LA GIORNATA DIOCESANA PER LA CUSTODIA DEL CREATO

Si è tenuta a Popoli, nella splendida cornice della Riserva Naturale “Sorgenti del Pescara”, la Giornata diocesana per la Custodia del Creato.
La Chiesa che è in Sulmona-Valva insieme al Vescovo Mons. Michele Fusco si è unita spiritualmente ai fedeli di tutto il mondo, che ogni anno dal 1° settembre al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, si mobilitano per pregare e riflettere sulla relazione con il creato e con il Creatore.
L’evento, inoltre, si inserisce nel cammino della Chiesa italiana verso la 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani a Taranto, che avrà per titolo «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso».
La Giornata è iniziata con una tavola rotonda, moderata da Francesco di Pietro, delegato dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e referente diocesano per l’Enciclica Laudato si’, alla quale hanno partecipato docenti e studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Popoli: un momento di confronto per interrogarsi e ampliare le conoscenze, un’occasione di approfondimento della Lettera Enciclica del Santo Padre Francesco sulla cura della casa comune.
Al termine dei laboratori i partecipanti si sono spostati presso le sorgenti del fiume Pescara per la Santa Messa, presieduta da Mons. Michele Fusco. Nell’omelia il Vescovo ha invitato tutti a leggere i segni dei tempi, richiamando l’immagine biblica dell’Esodo. Come il popolo di Israele nel passaggio dalla schiavitù alla Terra Promessa, ci attende un periodo di importanti decisioni, in cui siamo chiamati ad abbandonare vecchie abitudini consumistiche, che accrescono le ingiustizie e le disuguaglianze, ad affrontare la crisi nel deserto, a discernere quali siano le scelte migliori per raggiungere la meta. Il pericolo di rimpiangere il passato è sempre in agguato, ma la Parola di Dio ci aiuta a guardare avanti con fiducia e speranza.
“Il Signore ci ha consegnato la Creazione. Come Cristiani dobbiamo essere i primi ad impegnarci per cambiare stile di vita. Accettiamo la sfida della transizione ecologica, generando azioni positive tanto da invertire la rotta che abbiamo preso”.
In questo cambiamento d’epoca, segnato profondamente anche dalla pandemia, ricerchiamo un diverso modo di essere e attraverso l’impegno concreto diamo espressione alla cura per la terra e le creature che la abitano.