ARRIVA LA DIFFIDA ALLA “PINGUINO NUOTO” PER LA MANCATA RIAPERTURA DELLA PISCINA LE NAIADI

“La Regione Abruzzo ha inviato una diffida formale nei confronti della societa’ Pinguino Nuoto, capofila dell’Associazione Temporanea d’impresa che ha assunto la gestione delle piscine Le Naiadi, ordinando la tempestiva riapertura delle vasche entro sette giorni, riapertura concordata nel corso di un vertice svoltosi lo scorso 2 febbraio, nel quale la societa’ aveva fornito ampie rassicurazioni e garanzie sulla riattivazione della struttura a partire da lunedi’ scorso 8 febbraio. Se il termine oggi inderogabile non dovesse essere rispettato ulteriormente, l’amministrazione regionale procedera’ per le vie legali, attivando le procedure per la rescissione della convenzione in essere, attivando tutte le azioni utili a tutelare l’interesse pubblico”. Lo annunciano il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e il presidente della Commissione Statuto comunale Claudio Croce. “Riteniamo grave e non piu’ tollerabile il mancato rispetto degli impegni assunti con le istituzioni da parte di un privato che ha la responsabilita’ di garantire la piena funzionalita’ e fruibilita’ dell’impianto e che sta invece operando ai danni di centinaia di atleti, di famiglie e di associazioni – sottolinea – , oltre che della stessa amministrazione regionale”. “La misura e’ colma – dichiarano i due -. Sono mesi che la Regione Abruzzo ha dimostrato ampia pazienza e soprattutto collaborazione nei confronti della societa’ che si e’ aggiudicata la gestione de Le Naiadi. Siamo consapevoli delle difficolta’, logistiche, economiche e organizzative determinate dalla pandemia da Covid-19, che di fatto ha consentito all’Ati di lavorare per 5 mesi a pieno regime, per 5 mesi al 50 per cento, con una chiusura totale di 5 mesi”.
“Siamo consapevoli anche delle limitazioni dettate dai decreti della presidenza del Consiglio dei ministri, ma siamo altrettanto consapevoli – incalzano Sospiri e Croce – che praticamente il 90 per cento delle piscine del nostro territorio sono gia’ tornate da mesi a lavoro, mentre quello che e’ l’impianto piu’ grande e attrezzato del centrosud Italia e’ rimasto chiuso, un paradosso che ha costretto centinaia di associazioni a fare la spola tra le province per l’allenamento dei ragazzi impegnati in gare e competizioni di interesse Coni. Lo scorso 2 febbraio – ribadiscono – , nel corso di un incontro che ha visto la presenza dei soci dell’Ati, delle parti politiche e amministrative regionali, e dei sindacati, avevamo avuto ampie rassicurazioni circa la riapertura delle piscine per lunedi’ 8 febbraio. E invece a oggi le vasche sono ancora chiuse, senza dunque la possibilita’ di utilizzo per gli atleti che partecipano a competizioni riconosciute dalle Federazioni e dagli Enti di Promozione Sportiva. Tale mancanza e’ ritenuta inammissibile, visto che l’Ati ha il dovere di garantire la funzione pubblica del complesso sportivo, cosi’ come richiamato nella convenzione sottoscritta. Per questa ragione gia’ ieri gli uffici regionali, stante l’imminente inizio dei campionati di livello nazionale, ha inviato una diffida formale all’Ati affinche’ la stessa provveda nell’immediato alla riapertura della piscina denominata ‘Palapallanuoto’, rispettando l’impegno istituzionale assunto nella riunione del 2 febbraio. Se tale iniziativa non avverra’ entro sette giorni – concludono – evidentemente gli uffici procederanno per le vie legali, attivando le procedure piu’ opportune per la rescissione della Convenzione inerente l’affidamento della concessione del complesso ‘Le Naiadi’. Non possiamo consentire la mortificazione di una struttura che e’ straordinaria, ma soprattutto il mancato rispetto di impegni con le Istituzioni e ancor piu’ con i cittadini e i fruitori”.