BENE LA CAMPAGNA “SALVAFRATINO” 2021: PIÙ NIDI, MA ANCORA TANTE MINACCE

E’ andata bene la campagna ‘Salvafratino Abruzzo 2021′, ma di lavoro ce n’è ancora tanto da fare. E’ quanto emerso dal bilancio tracciato questa mattina nella sede della Direzione Marittima della Guardia Costiera di Pescara, alla presenza del Capitano di vascello Salvatore Minervino, del presidente dell’Area Marina Protetta ‘Torre del Cerrano’, Fabiano Aretusi e del vicepresidente del Wwf Italia, Dante Caserta. In totale i nidi osservati quest’anno nell’ambito del progetto di volontariato promosso dall’Amp ‘Torre del Cerrano’ e dal Wwf Abruzzo per la tutela del Fratino sono stati 53, in crescita rispetto alla precedente annualità, quando ne erano stati monitorati 43 e hanno uguagliato il record degli ultimi anni registrato nel 2017. I dati, come per gli anni scorsi, sono approssimati per difetto perché non tutti i nidi possono essere individuati, ma forniscono comunque un trend che non si discosta dal passato e continua a sollevare preoccupazione per il futuro della specie.
Questi, nel dettaglio, i nidi individuati: 4 ad Alba Adriatica; 3 a Tortoreto; 5 a Giulianova; 13 a Roseto degli Abruzzi, di cui 12 nella Riserva del Borsacchio; 12 a Pineto-Silvi, di cui 9 nell’Area Marina Protetta ‘Torre del Cerrano’; 14 a Ortona; un nido nella Riserva di Marina di Vasto e un nido a San Salvo, nel Biotopo costiero. Dai numeri emerge come la Riserva regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi, l’Area Marina Protetta ‘Torre del Cerrano’ e la zona Foro di Ortona si confermano siti fondamentali per la nidificazione, ospitando poco meno dei 4/5 dei Fratini presenti in Abruzzo: su questi siti vanno quindi attuate attente politiche di salvaguardia.
Si conferma anche l’importanza delle aree naturali protette, dove si registra una densità di nidi per km lineare più alta che al di fuori. Il successo riproduttivo, è stato spiegato durante la conferenza stampa, cioè la percentuale dei nidi che riesce ad andare ‘a buon fine’ e garantire la schiusa delle uova e la nascita dei pulli, appare invece in leggera diminuzione rispetto all’annualità precedente. Esclusi i nidi individuati nella zona di Ortona – di cui non è stato possibile elaborare i dati con sufficiente certezza – la percentuale di riuscita a livello regionale è di circa il 44% contro il 51% della stagione 2020 (quando però i dati di Ortona erano stati ricompresi). Inoltre anche dopo la schiusa, diversi pulli vengono predati, abbassando ulteriormente il successo riproduttivo finale. Le minacce per la specie, però, restano. Se da una parte queste sono ‘naturali’, come mareggiate o predazione da parte di volpi, corvidi e serpenti, altre sono legate all’attività umana: la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, la presenza di cani e gatti vaganti sul litorale, l’eccessiva frequentazione di alcune aree o veri e propri atti di vandalismo continuano ad essere i principali nemici del Fratino. Wwf, Amp e direzione Marittima, hanno quindi sottolineato come, se sul fronte delle minacce naturali non si può fare molto, su quelle antropiche intervenire è possibile e l’attività dei volontari lo conferma.
Non solo con il monitoraggio, infatti, ma anche con attività correlate come webinar di formazione sul Fratino e il suo habitat, pulizia delle spiagge, attività di educazione ambientale, campagne informative o, ancora creazione di nuove piccole aree destinate alla tutela come l’Oasi del Fratino e della Camomilla di mare nata a Giulianova grazie all’amministrazione comunale, ha sottolineato il Wwf, che ha risposto al loro appello. Fondamentale anche l’analisi dei dati delle nidificazioni degli ultimi anni, che ha portato a un primo studio sulle aree maggiormente vocate alla presenza del Fratino realizzato su incarico dell’Amp ‘Torre di Cerrano’. Per le associazioni e la Direzione Marittima, un cambio di passo è possibile solo con una diversa programmazione delle attività da svolgere lungo la costa, a cominciare dalle nuove concessioni, passando per la delimitazione della fascia dunale, per arrivare a una vera e propria regolamentazione della fruizione dell’ambiente costiero. Fattori cui si aggiungono la garanzia, da parte delle amministrazionei comunali, di un’attività di pulizia delle spiagge compatibile con la preservazione del Fratino.