BOOM DI CONTAGI IN ABRUZZO, DOMANI L’UNITÀ DI CRISI

“I dati di oggi sono pesantissimi: superiamo i 350 positivi. Erano molti mesi che un numero del genere non compariva nei nostri dati. Fino a ieri la media era intorno ai 150 e qualche punta sopra i 200. Questo balzo improvviso è preoccupante per questo domani ho convocato l’unità di crisi”. Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a margine dell’allenamento che ha fatto con i ragazzi dell’Amicacci Basket (basket in carrozzina) a Chieti.
Marsilio ha quindi aggiunto che, dato che il rischio della zona gialla dipende dalle ospedalizzazioni, lo scopo dell’incontro è quello di “verificare se questi contagi producono ospedalizzazione. Se sono contagi che si diffondono tra i vaccinati normalmente non portano tranne in rari casi, in terapia intensiva – ha sottolineato – e questo ci consente di stare sotto le soglie perché la gran parte dei positivi sono asintomatici:
basta isolarli per qualche giorno senza particolari danni.
Diverso è se colpisce persone non vaccinate che hanno una probabilità più elevata di decine e decine di volte di finire in terapia intensiva”.
“Fino ad ora – ha però tenuto a dire riferendosi all’ospedalizzazione – i presidi non sono particolarmente sotto pressione anche se c’è stato un raddoppio di occupazione, ma le percentuali restano sotto soglia e questo ci permette di dire che abbiamo ancora un margine di sicurezza prima di rischiare passaggi di fascia di colore”.
Alla domanda dell’agenzia Dire sulla ripartenza dei contagi nelle scuole e dunque sul dibattito che c’è intorno alla vaccinazione dei più piccoli ha risposto: “E’ uno dei dati da verificare. Ho parlato poco prima di venire qui con il responsabile delle maxiemergenze, il dottor Albani, per portare domani i dati e capire se c’è una concentrazione in alcune categorie specifiche ed evitare di colpire indiscriminatamente nel mucchio e andare a cercare i soggetti reali: può essere la scuola o le persone fragili. Abbiamo avuto segnali in questo senso in qualche Rsa dove si sono registrati casi di cluster. E’ evidente che il tema è fare il richiamo perché se la popolazione fragile, quella che ha avuto la vaccinazione molti mesi fa, ha cominciato ad abbassare le difese, dobbiamo lavorare perché vengano ripristinate”.