D’AMARIO: IL COVID HA FATTO EMERGERE NUOVE MODALITÀ DI TURISMO

“Il Covid ha messo a nudo le fragilità del sistema turistico, ma ha fatto emergere anche nuove modalità di turismo, il rispetto delle norme anticontagio ha determinato una rivoluzione. La pandemia ha fatto emergere nuove aree di interesse per migliaia di visitatori, ma spesso queste aree erano impreparate”.
Lo ha detto Daniele D’Amario, coordinatore commissione speciale Turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e assessore al Turismo della Regione Abruzzo, intervenuto all’evento “Turismo prossimo venturo: il rilancio riparte dai territori”, organizzato da Isnart e Unioncamere.
“L’impatto emotivo ha innescato un movimento di ricerca di territori esterni alle traiettorie tradizionali, dove la disponibilità di ambienti naturali e la bassa densità demografica hanno aiutato nel contenimento dei rischi. Queste aree- ha spiegato- coincidono con le zone interne del Paese che pur presentando risorse notevoli dal punto di vista culturale e ambientale, sono spesso rimaste al di fuori dei radar dell’industria turistica”. Tuttavia, ha aggiunto, “fare turismo non equivale e non si esaurisce con il termine di promozione, perché con la comunicazione concentrata nei mesi scorsi proprio su queste nuove mete, si è fatto evidente uno dei principali fattori di insufficienza di organizzazione, gestione e integrazione. In Abruzzo stiamo cercando di porre mano a questa insufficienza con il progetto ‘Cuore Abruzzo’ promosso da Symbola e dalla città di Sulmona”.
L’assessore ha poi sottolineato che “non si può operare in chiave di mercato indifferenziato: le destinazioni e le proposte dovranno adeguarsi a questa nuova realtà. È essenziale monitorare i flussi e i comportamenti dei turisti e sviluppare nuovi prodotti in base a questi. Bisogna aumentare la collaborazione tra territori e enti come le Camere di commercio per una pianificazione strategica, ma siccome i fondi sono esigui, la presenza pubblica è fondamentale. È compito delle Regioni coordinare in modo sempre più forte i dati alleandosi con altri soggetti per implementarli. Ma per farlo- ha concluso- bisogna coinvolgere anche il tessuto sociale, come accaduto in Abruzzo con la valorizzazione della costa dei Trabocchi”.