E’ GELO TRA IL GARANTE INFANZIA DELL’ABRUZZO E L’ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI

“Leggo con stupore le dichiarazioni del presidente dell’Ordine regionale degli assistenti sociali, apparse sia sul sito dell’Ordine sia sulla stampa, relative alla legge nazionale per l’istituzione dell’Ispettorato della funzione sociale proposta da me e avanzata con il supporto del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Nelle dichiarazioni si parla di ‘proposta intollerabile’ e di ‘disappunto di tutta la comunita’ professionale’, espressioni queste molto pesanti nei confronti di una proposta di legge nazionale i cui contenuti non sono stati ancora divulgati”. A dichiararlo e’ la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Abruzzo Maria Concetta Falivene. “Ancor prima di comprendere le motivazioni alla base della proposta di legge, gli obiettivi che questa si pone e gli strumenti che si intendono mettere in atto, parte una campagna di demonizzazione preventiva della sola idea che gli operatori del sociale e le case di accoglienza dei minori possano essere sottoposti ad una azione di controllo- aggiunge-. Azione di controllo che e’ alla base del contratto sociale ed a cui sono sottoposte tutte le categorie professionali e tutti gli enti pubblici (si pensi all’Ispettorato del lavoro, Ispettorato dell’agricoltura od a quello della funzione pubblica, solo per citarne alcuni). Quando fu istituito l’Ispettorato per la funzione pubblica con d.lgs n. 165 del 2001, non ricordo fu sollevata alcuna nota critica o osservazione dai dipendenti pubblici. Ed ancora- incalza Falivene- la riforma Brunetta del 2009 e la legge Madia del 2017 in cui sono state individuate le sanzioni disciplinari e le responsabilita’ dei pubblici dipendenti, non hanno sortito polemiche da parte dei sottoposti a vigilanza”.
“A mio avviso- prosegue la Garante- l’idea stessa che una categoria professionale possa considerarsi intoccabile e scevra dalla possibilita’ di commettere errori ci pone nella condizione di domandarci se e’ giusto permettere che questo continui ad accadere. Come ho avuto gia’ modo di esprimere, sappiamo bene quanta passione, dedizione e sensibilita’ gli operatori del sociale mettano ogni giorno nel delicato compito a loro assegnato. La nostra proposta non intende affatto sminuirne l’importanza o minarne l’autorevolezza, al contrario tende a creare un circolo virtuoso in cui si impara dagli eventuali errori per non ripeterne di nuovi in futuro. A mio avviso nessuno puo’ ritenersi immune da errori”. Secondo Falivene, “la divisione tra il controllore ed il controllato e’ uno dei presupposti fondamentali per poter costruire un percorso di miglioramento continuo che porti alla ricerca dell’eccellenza in ogni attivita’ umana e per evitare la possibilita’ che nascano conflitti di interessi. Bisogna inoltre riflettere sul fatto che commettere un errore di valutazione nelle vicende che interessano le famiglie, ed in special modo quando sono coinvolti dei minori, comporta delle conseguenze spesso indelebili nella vita delle persone interessate e soprattutto dei minori; e allora un confronto dialettico con una funzione preposta all’analisi del caso concreto non puo’ che generare il percorso virtuoso che porta alla piena cognizione di aver valutato con il minor margine di errore possibile. Credo fermamente che il confronto sia l’elemento fondante di ogni consesso civile di uomini e donne ed infatti l’iniziativa legislativa fu da me preannunciata nella riunione, del 23 novembre scorso, con l’Ordine regionale degli assistenti sociali, nutro profonda stima personale e professionale per la presidente Francesca D’Atri e Marina Di Iorio, e oggi- conclude la Garante- convochero’ nuovamente il tavolo per ascoltare, confrontarci e comprendere le motivazioni alla base delle critiche. Voglio inoltre rimarcare che la proposta di legge e’ nazionale ed interessera’ tutto il Paese, per cui il dialogo e l’analisi andra’ ben oltre i confini della nostra Regione”.