Economia

IL SETTORE WEDDING HA BISOGNO DI SOSTEGNI, L’APPELLO DEL M5S ABRUZZO

Una denuncia, ma anche una proposta. Sono quelle che oggi ha fatto al Governo regionale abruzzese il consigliere regionale M5s, Pietro Smargiassi, nel corso di una conferenza stampa con cui è tornato a chiedere, da una parte, che la Regione si attivi per far sì che il settore Wedding ottenga un codice Ateco, e dall’altra a denunciare “l’immobilismo” della Giunta Marsilio di fronte alle difficoltà dettate dalla mancanza di sostegni cui i tanti settori che ruotano attorno all’organizzazione di un matrimonio, si sono trovati a vivere in questi due anni di pandemia, nonostante l’impegno ottenuto dallo stesso Smargiassi con una risoluzione del 26 maggio e lo stanziamento di fondi da parte del Governo nazionale.
“Il 30 giugno- ha detto rispondendo all’agenzia Dire a margine dell’incontro- il Governo ha stanziato per la Regione Abruzzo oltre 9 milioni a sostegno di tutte quelle aziende che hanno subito particolarmente gli effetti di questa pandemia. Di questi 5 sono immediatamente disponibili e a sostegno della ristorazione e il settore del wedding. Un settore che è andato letteralmente in ginocchio. L’85% di queste aziende ha avuto un fatturato pari a zero e sono state ferme per quasi due anni. In Consiglio regionale avevamo chiesto con risoluzione al presidente di andare al Governo e chiedere un unico codice Ateco che desse loro maggiore potere contrattuale in una discussione aperta per una richiesta di aiuti, visto che questo settore è diviso in tanti settori. Il codice Ateco è importante per farli ripartire dare loro una voce finalmente all’interno delle istituzioni”.
Smargiassi torna dunque a chiedere alla Giunta Marsilio non solo di attivarsi per tener fede all’impegno assunto, ma anche che “il Governatore richieda immediatamente questi aiuti”.
Nel corso della conferenza stampa il consigliere ha ricordato come, a livello nazionale, la perdita del settore wedding si sia contata in 29 miliardi di euro nel 2020 con una diminuzione dell’80%, toccando il 100% da gennaio a marzo 2021. In Abruzzo la situazione non è dunque diversa per i 1.500 operatori del wedding che “nonostante la ripartenza degli ultimi mesi- ha sottolineato- stanno ancora pagando a carissimo prezzo quanto accaduto nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Solamente nella nostra regione si è registrato un calo di cerimonie tra l’85% e il 90%, con ricadute su tutto l’indotto”, ha ribadito. Difficile poi sostenere un settore che il codice Ateco non ce l’ha.
“Pensiamo, a titolo di esempio, a produttori di bomboniere, confetti, fiori, abiti da sposa, location da cerimonie e fotografi specializzati”, ha detto ancora Smargiassi. Nonostante l’impegno preso con la risoluzione presentata in Consiglio regionale, dunque “ad oggi dobbiamo constatare l’ennesima promessa non mantenuta”.

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