Dalla Regione

LE REGIONI CHIEDONO L’ORIENTAMENTO GIA’ DALLE ELEMENTARI

Orientamento precoce fin dalle elementari, introduzione in ogni scuola di un tutor/orientatore, mantenere e rafforzare il ruolo degli Its (istituti tecnici superiori). Sono alcune delle proposte avanzate al ministero dell’Istruzione dagli assessori di 11 regioni che hanno partecipato oggi al convegno ”La Scuola delle Regioni” al Salone Orientamenti di Genova, il grande appuntamento nazionale annuale su orientamento, formazione e lavoro promosso da Regione Liguria e in corso fino a domani ai Magazzini del Cotone, al Porto Antico.

Alla luce dell’intenzione del Ministro Bianchi di presentare in tempi brevi una riforma dell’orientamento, gli assessori di Molise
Piemonte, Liguria, Sardegna, Toscana, Provincia Autonoma di Trento
Puglia, Veneto, Abruzzo, Lazio e Friuli-Venezia Giulia hanno presentato le rispettive buone pratiche e avanzato proposte ad Antimo Ponticiello, direttore della direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, al Ministero dell’Istruzione.

Dall’incontro è emersa la necessità di promuovere una cultura diffusa dell’orientamento scolastico precoce, in un percorso che accompagni gli alunni dalle elementari alle superiori mettendoli così in grado di compiere scelte consapevoli, senza dimenticare il coinvolgimento delle famiglie e la formazione dei docenti. Un processo strettamente integrato con il territorio che risponda ad esigenze specifiche del mercato del lavoro locale.”Ci dovrebbero essere tante più occasioni come il Salone Orientamenti – ha detto l’assessore all’Istruzione della Regione Liguria Ilaria Cavo – per informare i ragazzi su tutte le opportunità che offrono la scuola e il mondo del lavoro nel territorio in cui vivono”.

I numeri del Salone. La prima giornata di Orientamenti, inaugurato ieri, ha visto cinquemila presenze all’interno dei Magazzini del Cotone e oltre 41.000 collegamenti da remoto per seguire gli eventi online a conferma il successo della formula mista (in presenza e in digitale) adottata quest’anno per il Salone che, sotto il segno di React, invita i giovani a non subire gli eventi ma a reagire e ripartire di slancio.

”Si tratta – ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – di un evento benchmark per il Paese, un salone che rappresenta un atto di coraggio ragionato, soprattutto in un momento come questo.
A dimostrazione che il Covid fa paura, ma grazie al vaccino si può tornare a vivere. Non dimentichiamo – ha aggiunto Toti – che il nostro è un Paese che ha un tasso di disoccupazione alto e che ha una carenza di manodopera in molti settori, pertanto orientare è molto importante”.

”Il numero di visitatori della prima giornata – ha commentato Ilaria Cavo, assessore all’Istruzione di Regione Liguria – è un grande segnale di react. È la risposta che studenti, docenti, genitori hanno voluto dare condividendo con la loro partecipazione il titolo di questa manifestazione: sono l’esempio più evidente di chi non sta fermo, ma partecipa, si informa per fare o accompagnare le scelte giuste per il futuro”.

Anche il ministro all’Università, Maria Cristina Messa, ha visitato il Salone, intrattenendosi con gli studenti che orientano i ragazzi agli stand dell’ateneo genovese. ”L’orientamento – ha detto Messa – deve essere un modo per aiutare i giovani a scegliere, e non solo un elenco di possibilità. Il Salone rappresenta una possibilità per aiutare i ragazzi a trovare meccanismi di autovalutazione affinché abbiano un’idea per scegliere, che sia concreta e forte. L’offerta universitaria deve essere più vicina al mondo del lavoro, più vicina al bisogno e alla domanda, in questo momento c’è un disallineamento.
Si deve anche cercare di studiare corsi nuovi che sappiano incontrare gli interessi delle giovani generazioni che hanno un modo di apprendimento diverso”.

L’a.d. di Fincantieri Giuseppe Bono ha parlato ai giovani della capacità di reazione attraverso il gioco di squadra e l’innovazione, elemento fondante della vita del Paese, e della scommessa sulla formazione. ”Non basta uscire dal tunnel della pandemia – ha detto Bono – bisogna uscire dai lunghi anni della bassa crescita. Ai nostri giovani voglio dire di non avere paura, di mettersi in gioco e avere fiducia in sé stessi, perché chi ha paura del futuro non ha futuro. La formazione e l’acquisizione di competenze, la cultura, intesa anche come conoscenza del passato che ci forma per il futuro, sono elementi essenziali per reagire e per permetterci di vincere nuove sfide”.

Bono ha evidenziato anche la necessità di rivedere lo strumento della cassa integrazione che deve essere finalizzata alla formazione, per consentire ai lavoratori di ritornare alla piena operatività. Secondo Bono si deve difendere la capacità di avere le figure che servono.
”Gli ITS – ha detto l’ad – sono lo strumento più potente che abbiamo, c’è una grande economia, l’economia del mare e deve essere uno dei luoghi attraverso cui esprimiamo l’eccellenza del nostro Paese”.

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