“RESTO AL SUD”, DA INVITALIA FINANZIAMENTI ESTESI AGLI UNDER 56 ANCHE IN ABRUZZO

Resto al Sud amplia la platea dei beneficiari e si rivolge agli imprenditori fino a 55 anni d’età. È questa la novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, che ha innalzato il precedente limite di 45 anni anche nell’intento di sostenere una delle categorie più in sofferenza del mercato del lavoro post-Covid: i cinquantenni che hanno perso il posto di lavoro o che rischiano di perderlo nei prossimi mesi. Lo rende noto Invitalia, sottolineando che “l’incentivo diventa pertanto una concreta possibilità di uscita dall’attuale condizione di difficoltà per un universo di lavoratrici e lavoratori in grado di esprimere – in una prospettiva di autoimpiego che può valorizzare le competenze maturate nel corso della loro vita professionale – una progettualità d’impresa qualificata e consapevole”. Resto al Sud “rafforza” quindi la propria efficacia come strumento “anti-crisi” ad ampio raggio, viene spiegato nella nota, forte anche del suo progressivo potenziamento che nel tempo si è tradotto nell’apertura alle libere professioni, nell’estensione dell’ambito geografico di intervento e nella maggiore incidenza del fondo perduto, che è salito al 50% (l’altra metà è erogata come finanziamento bancario a tasso zero, garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi).
Le agevolazioni coprono il 100% delle spese di start up o sviluppo d’impresa, con un finanziamento massimo che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. A tre anni dal lancio i risultati raggiunti da Resto al Sud registrano 18.130 domande di agevolazioni ricevute, 590 milioni di euro di agevolazioni richieste, 7.035 progetti di startup o di sviluppo d’impresa approvati, il 41% di imprese beneficiarie a titolarità femminile, 8.410 euro di contributo medio per ciascun nuovo occupato, 15.500 nuovi imprenditori, 208 milioni di euro di prestiti già concessi alle imprese dalle banche partner dell’intervento, 257 milioni di euro di erogazioni già effettuate. Resto al Sud, con una dotazione di oltre 1,2 miliardi di euro, è operativo in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).