SULMONA, APERTURA DELL’ANNO ASSOCIATIVO 2021-2022 DELL’AC DIOCESANA

Con il canto e la preghiera di invocazione allo Spirito Santo si è aperto, lo scorso sabato 9 ottobre, il nuovo anno associativo 2021-2022 da considerare come l’anno della ripartenza per camminare insieme in stile sinodale con gli assistenti, i responsabili, gli educatori, i presidenti parrocchiali, gli aderenti di AC.
Il cammino di quest’ anno ha come slogan un brano tratto dal Vangelo di Luca “Fissi su di Lui” (4, 14-21) su cui don Daniele Formisani, assistente unitario diocesano, ha tenuto la lectio divina.
La riflessione sull’ azione dello Spirito nella vita di Gesù, sulla rivelazione dell’identità di Gesù e sulla relazione di Gesù con gli altri ha suscitato interesse e partecipazione nei presenti all’ incontro.
Gesù, il figlio del carpentiere, di ritorno a Nazareth dopo un lungo periodo nel deserto, di sabato entra nella Sinagoga, luogo della Legge e dei Profeti, dove si interpreta la Scrittura, la si commenta, la si traduce e la si realizza.
Gli viene presentato il rotolo di Isaia, lo srotola, lo legge e proclama l’annuncio di consolazione ai poveri ed agli afflitti.
E viene glorificato in questo suo impegno, quasi un segnale di riconoscimento della divinità del suo parlare.
Su questo scenario, l’evangelista Luca costruisce un brano che raccoglie in sintesi la dinamica che seguirà la vicenda di Gesù in rapporto al popolo con la sua predicazione, le sue azioni.
“Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato” induce i presenti a guardarlo fissi negli occhi.
“Oggi” parola antica che diventa nuova, rigenerata è l’“Oggi” di Dio che ricorda, agisce e non dimentica le sue promesse. Gesù è dunque il profeta atteso e annunciato dalle Scritture che lascia ai suoi ascoltatori di comprendere la sua identità facendo discernimento sulle azioni che compie ed accogliendo la novità della buona notizia da Lui annunciata.
Gesù è il Messia, unto da Dio non con l’unzione di olio ma attraverso lo Spirito Santo, è l’inviato per portare agli ultimi il Vangelo, per annunciare l’anno di Grazia del Signore: il tempo della misericordia e dell’amore gratuito di Dio.
Missione profetica che Gesù ha inaugurato con segni e parole, missione di un amore sublime fino alla morte in croce.
In questo “oggi” dopo la pandemia nel quale lo Spirito ha scosso le coscienze di molti, ci rendiamo conto di doverci lasciare alle spalle una società troppo individualista e superficiale. L’ isolamento vissuto ci ha fatto capire che le relazioni tra le persone sono vitali e non secondarie, che ciascuno è chiamato a vivere rapporti rigeneranti con gli altri
per accogliere e sostenerci a vicenda. Bisogna ripartire da Gesù, è Lui il nostro programma pastorale, la Sua Parola e il suo insegnamento: ama il prossimo tuo. Gesù non è venuto a portare la soluzione dei problemi dell’umanità, ma ad indicare la direzione da seguire: generosità, condivisione, misericordia. Perché là dove costruiamo relazioni nuove e vere di autentica umanità, la misericordia diventa principio di fraternità.
La nostra speranza dunque è di poter condividere progetti ritornando gradualmente alla normalità guardando alla pandemia come un tempo che, pur avendo messo a dura prova le nostre azioni, ci offre l’opportunità di servire la Chiesa e la comunità come discepoli missionari, in stile sinodale, percorrendo la stessa strada verso Dio, con gli occhi fissi su di Lui.
La condivisione con i presenti, la proiezione di immagini di varia interpretazione, la preghiera di affidamento a Maria, il canto finale alla Madre della Speranza, hanno concluso l’incontro che si è svolto in un clima di rinnovato entusiasmo e grande fiducia nel proficuo proseguimento dell’attività associativa.