Dalla Regione

IN ABRUZZO 1.572 CASI DI COVID PEDIATRICI, SOLO 16 RICOVERATI

I bambini abruzzesi contagiati dal virus Sars-Cov-2 sono stati in tutto 1.572, da inizio pandemia, pari all’8,85% dei casi totali regionali. Di questi, 851 casi (il 54%) hanno riguardato la fascia 11-17 anni. Solo 16 pazienti, l’1%, hanno richiesto l’ospedalizzazione, con un ricovero inferiore a una settimana. A scattare la fotografia dei contagi in eta’ pediatrica da Covid-19 in Abruzzo, da inizio pandemia al 15 novembre scorso, e’ Nadia Rossi, pediatra della Clinica pediatrica dell’Universita’ degli studi di Chieti Gabirele D’Annunzio, nel suo intervento al congresso straordinario digitale della Societa’ italiana di pediatria (Sip). Riguardo alla distribuzione provinciale, la maggioranza dei casi pediatrici si e’ registrata a L’Aquila (180), seguita da Pescara (91), Teramo (71) e Montesilvano (59). Il 54% (849 casi) dei bambini e ragazzi contagiati era di sesso maschile. Le percentuali di casi scendono con l’abbassarsi dell’eta’: dopo la fascia 11-17 anni che e’ risultata la piu’ interessata, ci sono la fascia 6-10 anni con il 27,7%, quella da 1 a 5 anni con il 15,4% e la fascia 0-12 mesi con il 2,8%. Complessivamente, l’eta’ media dei bambini e adolescenti abruzzesi contagiati e’ di 10,5 anni. “Alcuni casi sono stati osservati gia’ nella prima fase ma- sottolinea la pediatra della Clinica pediatrica di Chieti- il picco si e’ registrato a ottobre. Nel primo periodo- chiarisce l’esperta- i bambini si contagiavano soprattutto in ambito familiare. Nella seconda fase, oltre che in famiglia, anche a scuola o in viaggi per le vacanze o di rientro dalle stesse. Pochi casi sono risultati positivi dopo aver frequentato centri sportivi o aver partecipato a feste. Trascurabile- precisa Rossi- il numero complessivo di casi legati a centri di accoglienza o di riabilitazione o agli ospedali”. Gran parte dei bambini positivi, spiega la pediatra, “sono stati seguiti a domicilio dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta tramite telemedicina, in collaborazione con le Usca”. Di questi il 69% era asintomatico, il 22% paucisintomatico e il restante 9% presentava sintomi lievi. Tra i sintomi riferiti dai pediatri i piu’ frequenti risultano: febbre/febbricola, dolore alla faringe, anosmia, dolori muscolari, rinite, rash cutaneo, stanchezza, mal di testa, dolori addominali, diarrea. Quanto ai 16 bambini che hanno richiesto l’ospedalizzazione, Rossi specifica che “in gran parte si e’ trattato di bambini al di sotto dei 3 anni, in particolare il 37,5% aveva meno di 2 anni. I sintomi prevalenti sono stati difficolta’ respiratorie (43,75%) e febbre (43,75%). Cinque dei 16 pazienti ospedalizzati ha presentato un quadro moderato con interessamento polmonare e uno solo ha avuto bisogno di ossigenoterapia. La durata del ricovero e’ stata inferiore a una settimana”. Anche in questo caso, sottolinea, “vediamo una maggiore incidenza dei ricoveri nel mese di ottobre (4)”. L’esperienza della Regione Abruzzo, secondo Rossi, “conferma alcune peculiarita’ dell’infezione da Sars-Cov-2 in eta’ pediatrica: la maggior frequenza nella fascia scolare e adolescenziale, la presentazione clinica piu’ lieve rispetto all’adulto e piu’ severa (rispetto alla popolazione pediatrica complessiva, ndr) nei lattanti, un quadro polmonare meno grave e con una risoluzione piu’ rapida, in meno di una settimana. In Abruzzo- tiene a precisare la pediatra- si e’ lavorato molto con il percorso scuola, con la prevenzione sul territorio, con la richiesta di tamponi con priorita’ per gli alunni grazie alle postazioni drive in e a progetti che riguardano le Usca pediatriche.

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