Economia

LA RIPRESA ABRUZZESE POST COVID, LE PROPOSTE DEGLI ESPERTI DI ABRUZZO POST

In Italia la reale situazione, conseguente alla Pandemia da Coronavirus che ha colpito duramente il nostro paese durante la prima ondata e che lo sta ulteriormente fiaccando durante la seconda ondata in atto con la speranza che non si passi direttamente alla terza ondata che in molti temono per i  primi mesi del 2021, è abbastanza seria e non deve essere sottovalutata sotto ogni aspetto. Se per quanto riguarda la parte sanitaria, dopo gli enormi ritardi e i colossali errori della prima fase, ci si sta avviando verso una situazione nella quale si cerca di gestire al meglio  l’avanzata dei contagi non sembra si possa dire la stessa cosa per la nostra Economia. Scrivevo già a Marzo che sarebbe stato necessario allestire anche dei veri e propri “REPARTI T.I.A. ( Terapia Intensiva Aziende)”.

La conferma di tutto ciò viene anche dall’analisi della bozza del Piano Nazionale di Ripresa che è stata  fatta circolare:

  1. 74,3 miliardi per la “rivoluzione verde e transizione ecologica”; 
  2. 48,7 miliardi per “digitalizzazione e innovazione”; 
  3. 27,7 miliardi al settore “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”; 
  4. “istruzione e ricerca” può contare su 19,2 miliardi, 
  5. “parità di genere” su 17,1 miliardi; 
  6. “sanità”, infine,  su 9 miliardi.

Tralascio ogni commento sulla scelta di certe priorità e sulle risorse che sono state assegnate ai vari capitoli. Addirittura pezzi importanti della maggioranza di Governo sembrano contrari a queste scelte alcune delle quali effettuate in maniera  incomprensibile come sembra essere la destinazione di soli 3 miliardi al settore turistico in un paese come il nostro che, possiamo dire, vive anche di questo comparto assai importante e strategico. . Pensavo, dopo 8/9 mesi di martellamento mediatico, che il vero problema da affrontare immediatamente e con coraggio fosse quello legato alla Sanità. 

Evidentemente non è così e allora mi piacerebbe conoscere i motivi di certe scelte e, al di la dei soliti TITOLONI e degli annunci ROBOANTI, quale la visione strategica di ripresa per il Paese che si immagina da oggi e per i prossimi 10 anni mettendo in cantiere progetti concreti.

E chiaramente sono molto interessato a conoscere le ricadute che, il finanziamento di  tali progetti,  potrebbero esserci nella  nostra Regione.

Ma siccome non credo molto ai regali che piovono dall’alto penso sia meglio immaginare, già da adesso, un Piano di Ripresa dell’Abruzzo fatto in casa e ricorrendo all’antico principio dell’agire da  buon padre di famiglia.

Premetto che non amo le TASK FORCE e i Super Commissari che pensano di sapere tutto e che credono di saper fare tutto. La politica, quella scelta e votata in ambito Regionale  dai cittadini Abruzzesi, faccia le proprie scelte e si assuma le proprie responsabilità. Sicuramente ascoltando tutte le categorie interessate, sicuramente promuovendo la giusta collaborazione anche con le opposizioni ( NON E’ PECCATO- si può fare e quando è stato fatto non è morto nessuno anzi…) e ricercando pareri o consigli di esperti seri e capaci (anche se non necessariamente scelti tra i propri amici o tra persone dello stesso partito politico) per poi DECIDERE per il bene esclusivo  della nostra Regione.

 Cosa si potrebbe fare concretamente già da adesso?

  1. Continuare ad intercettare tutti i finanziamenti Nazionali e Comunitari già esistenti per sostenere i progetti Regionali programmati e anche le iniziative delle nostre aziende;
  2. Approntare progetti strategici mirati  immaginando un Abruzzo 2030 che possa accedere alla quota parte dei finanziamenti che verranno messi in campo per sostenere il Piano di rilancio Nazionale. Nella Regione Verde e con Parchi stupendi bisognerà fare di tutto per  assicurarsi una larga fetta delle risorse per rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. Nulla sarà come prima dopo questa Pandemia che ci sta sempre più consegnando alla digitalizzazione e innovazione. Quindi investire su questo importantissimo  settore, che contribuirà fortemente a sostenere il processo di crescita delle nostre attività,  non potrà essere più rinviabile;
  4. Sul TURISMO aprirei un capitolo a parte vista l’importanza dell’intero comparto nella economia complessiva della nostra Regione. Se a livello Nazionale si  confermerà la volontà di investire poco su questo settore allora la Regione del MARE/MONTI a portata di mano dovrà mettere in campo immediatamente sforzi e risorse  supplementari.
  5. Molte attività saranno costrette a chiudere definitivamente oppure a non riaprire dopo i diversi periodi di fermo forzato. Non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro. Non possiamo perdere il gettito che viene da tutto il settore partite IVA. Tasse, contributi, iva e tributi locali che verranno meno e che impoveriranno ulteriormente  anche le finanze degli Enti locali costretti ad imporre nuovi balzelli per la copertura dei servizi essenziali. E a pagare saremo sempre solo noi cittadini. Questo scenario deve e può essere limitato, nei suoi effetti negativi, mettendo in campo risorse aggiuntive e garanzie per RISTRUTTURARE i debiti delle attività in difficoltà accompagnandole, in maniera lenta e graduale, verso una piena ripresa. Qui voglio ribadire, ancora una volta,  con forza  il concetto e la necessità  di vere e proprie  T.I.A. (Terapie Intensive Aziende) che avranno il compito di cercare di guarire, dal male della forzata cessazione dell’attività, il maggior numero di aziende possibili.
  6. Uno sguardo particolare ai giovani che se incontreranno, come è prevedibile che possa accadere, difficoltà a collocarsi nel mondo del lavoro dovranno essere guidati e accompagnati verso l’intrapresa di nuove iniziative. Molte attività saranno destinate a scomparire ma altre emergenti e in pieno sviluppo (così come sempre accade ad ogni crisi ciclica) troveranno spazi ed ampie fette di mercato disponibili. Qui dobbiamo essere capaci di guidare il processo di formazione e crescita dei nostri giovani con risorse di sostegno importanti sul modello della misura RESTO al SUD.

Abbiamo la possibilità e la capacità di comprendere che nessuno si salverà da solo ed è per questo motivo che, mai come in questo momento, il gioco di squadra, in ambito Regionale, è fondamentalmente necessario. Nessun protagonista dovrà escluso anche per dare un  segnale diverso a tutti coloro che fanno di questi argomenti temi e terreno di scontro politico quotidiano. Se la migliore testimonianza è l’esempio proviamo ad organizzarci in tempo per ottenere tutti insieme questi importanti risultati per la nostra Regione offrendo il giusto esempio a tutti.

Dante D’Elpidio

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