MARSILIO, “LA POLEMICA DEL GOVERNO E’ RISIBILE, LA CURA PREVISTA AVREBBE UCCISO L’ABRUZZO”

“Ho ricevuto attorno all’ora di pranzo la lettera di diffida da parte del Governo, firmata dai ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Francesco Boccia. Non voglio drammatizzare il conflitto con il Governo, ma considero francamente eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penali relativamente ai contagi che avverrebbero in conseguenza del mio provvedimento”. E’ quanto sostiene il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a proposito dell’atto adottato che sposta la regione dalla zona rossa a quella arancione”. “Minaccia risibile – spiega Marsilio – perché è indimostrabile se e dove ci si contagi, non so se c’è qualche sceriffo rosso scatenato in giro, a cercare dentro un negozio di pelletterie se qualcuno si stia contagiando per colpa mia… Più seriamente, se passasse questo principio, qualcuno mi dovrebbe dire tutti gli altri contagiati a quale responsabilità penale dovremmo ascriverli. Con Speranza, Boccia, Arcuri, ho sempre avuto un rapporto sereno, leale, costruttivo e penso che rimarrà tale nonostante la divergenza di opinioni”.
‘La regione starebbe in zona arancione non prima di domenica prossima’ (Adnkronos) – Ma, prosegue Marsilio, “non condivido la lettura della norma e la sua applicazione e ho il dovere di far prevalere le ragioni dell’Abruzzo. Ho scritto a Speranza il 2 dicembre per valutare l’opportunità di una facoltà di deroga, che gli concede la legge, argomentando ampiamente le ragioni che lo avrebbero consentito. Ma il ministro non ne ha preso assolutamente atto. Da lui ho ricevuto solo mezze risposte”. Il governatore abruzzese spiega che “l’ordinanza dà fino al 20 dicembre la classificazione dell’Abruzzo in zona rossa, salvo rivalutazione della cabina di regia, che si riunisce venerdì pomeriggio, dunque prima di sabato il ministro non potrebbe pubblicare una nuova ordinanza, che qualora riclassificasse l’Abruzzo in zona arancione, ne stabilirebbe l’efficacia dal giorno successivo, cioè da domenica. Altro che mercoledì 9! Attendere la burocrazia ministeriale e i suoi tempi significherebbe sottoporre l’Abruzzo a una cura francamente eccessiva, che ammazzerebbe il paziente”.