Dalle Provincie

NO AL METANODOTTO SULMONA-FOLIGNO, LA PRESA DI POSIZIONE DEL PD

“E’ stata rinviata a data da destinarsi la riunione che la presidenza del Consiglio dei Ministri aveva convocato per domani, giovedi’ 28 gennaio, in video-conferenza per autorizzare la realizzazione del metanodotto Sulmona-Foligno da parte di Snam Rete Gas Spa. Il rinvio, non sappiamo se dovuto alla crisi di governo o ad altre ragioni – non deve essere semplicemente un ‘aggiornamento’. Deve essere l’occasione per posticipare ogni decisione a quando verra’ realizzato un attento studio sulla sismicita’ e dunque sulla sicurezza dell’opera”. A dirlo e’ il consigliere regionale in Abruzzo del Pd, Pierpaolo Pietrucci, che ribadisce cosi’ il suo “no” alla realizzazione del gasdotto Sulmona-Foligno ricordando che “da sempre, infatti, Regione Abruzzo, Comuni, cittadini, associazioni e istituzioni locali hanno espresso la loro ferma opposizione per i rischi legati ad un tracciato in zona ad elevato rischio sismico. E le proposte alternative di tracciato, piu’ sicure e finanziariamente sostenibili, non sono mai state prese in considerazione”. “Ricordo che nella prima riunione del 4 aprile 2018 presso la presidenza del Consiglio dei ministri- sottolinea Pietrucci- fu assunto ufficialmente l’impegno di effettuare uno specifico studio sismico per il tracciato del metanodotto sulla base delle indicazioni dell’Ingv. Questo impegno e’ stato ribadito dal direttore generale del Mise, l’ingegner Gilberto Dialuce, nella lettera del 14 novembre 2018 ed e’ stato confermato anche dalla Snam nella nota del 4 dicembre scorso indirizzata al Mise e alla presidenza del Consiglio dei ministri”. “Alla convocazione per il 28 gennaio ora rinviata- precisa quindi il consigliere regionale Pd- era stato allegato uno studio dell’Ingv sulla sismicita’ relativo pero’ alla sola centrale di compressione di Sulmona, mentre il problema, come tutti sanno, riguarda tutto l’Appennino centrale. Dunque senza uno studio sulla sicurezza sismica dell’intero tracciato non e’ giusto, anzi e’ rischioso, assumere una decisione seria e responsabile”.

 Pietrucci ricorda quindi anche le critiche al progetto sollevate dall’Eni che “nelle sue osservazioni al Piano decennale Snam 2020-2029 lo giudica un ‘investimento non necessario a garantire il soddisfacimento della domanda nazionale’ che comporta il rischio di ‘innescare per decenni una spirale di tariffe di trasporto crescenti’ a carico dei consumatori italiani, mentre i costi di realizzazione (il progetto Linea Adriatica vale 1,9 miliardi di euro) andrebbero ripartiti tra gli Stati europei che beneficeranno del metanodotto ben piu’ dell’Italia.”. Le stesse critiche, incalza, “vengono dall’Anigas, l’associazione delle imprese aderenti a Confindustria che si occupano della distribuzione del metano, preoccupata che l’aumento delle tariffe del gas generi un aumento dei costi e, di conseguenza, una riduzione della competitivita’ delle imprese. Insomma l’opera viene bocciata perfino dai soggetti economici che dovrebbero essere tra i primi a sostenerla”. “Per questo motivo la Regione con l’autorevolezza politica del presidente- conclude Pietrucci- deve chiedere che la riunione non venga riconvocata prima del concordato studio dell’Ingv. Personalmente avevo chiesto ieri in via ufficiale alla presidenza del Consiglio di essere accreditato come consigliere regionale per partecipare istituzionalmente alla riunione ed esprimere con fermezza il mio dissenso. E con questo spirito continuero’ a battermi”.

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